Storia
Ultima modifica 30 aprile 2024
Paese di antiche origini, si distende su colline di uliveti dominando la vallata del fiume Tavo. Dalle sommità dell’abitato ad occidente sono visibili la aspre linee della catena appenninica e, ad oriente, le acque limpide dell’Adriatico.
Posto a 245 mt. sul livello del mare, ha una superficie di 20 kmq con una popolazione di circa 3.200 abitanti e una densità di 160 ab/kmq.
Moscufo: toponimo
Il toponimo è di orgini incerte. Secondo alcuni è attribuibile alla parola Moskoulf, nome di un longobardo che fu signore del Castello eretto su Colle di Luca. Un’altra teoria sostiene che il toponimo di Moscufo sia frutto della correzione di Boscosus in Moscusus, che, nel periodo longobardo, ha assorbito lessemi latini mos-mus e longobardi kulf, stanti ad indicare una collina tutta ricoperta di boschi.
Stemma
Lo stemma di Moscufo rappresenta una torre d’oro di due palchi, aperta e finestrata nel campo, merlata di tre alla guelfa in campo rosso, sormontata da una stella d’argento a sei punte, simbolo di fortezza di prim’ordine. Infatti, ricorda l’Antinori, che la guarnigione del Castello di Moscufo, comandata dal valoroso capitano De Amicis, tenne per mesi a bada le truppe nella guerra contro l’Aquila nell’epoca angioina. E’ sormontata da una corona e decorata nella parte bassa da un ramo di quercia e uno di alloro, legati insieme da un nastro tricolore. La quercia è simbolo di eternità, l’alloro è simbolo di gloria.